NASpI – La Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego
In Italia i lavoratori che hanno perso il lavoro hanno diritto a ricevere un contributo mensile da parte dell’INPS, l’ente pubblico italiano che si occupa della cosiddetta previdenza sociale. Ci sono alcune regole e condizioni per potere ottenere la NASpI: vediamo quali sono e come funzionano.
Cos’è la NASpI
La NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego), conosciuta anche come “disoccupazione”, è aiuto economico mensile che spetta ai lavoratori dipendenti che hanno perso il lavoro, a seguito di licenziamento o scadenza di un contratto di lavoro determinato. Questo vuol dire che il lavoratore che si è dimesso non può avere la NASpI, anche se ci sono delle eccezioni come le cosiddette dimissioni per giusta causa o le dimissioni della lavoratrice durante la maternità. La NASpI non viene data solo ai cittadini italiani, ma anche ai cittadini non-UE con regolare permesso di soggiorno.
I lavoratori dipendenti che possono richiedere la NASpI sono: persone con rapporto di lavoro subordinato, apprendisti, personale artistico con rapporto di lavoro subordinato, dipendenti a tempo determinato delle pubbliche amministrazioni. Invece non possono richiedere la NASpI lavoratori autonomi con partita IVA, imprenditori e lavoratori che hanno altre tipologie di contratto parasubordinato. Ci sono altri casi più specifici in cui la legge decide se si può chiedere la NASpI e che sono elencati nel sito dell’INPS.
Quali sono i requisiti per chiedere la NASpI
Per avere diritto alla NASpI è necessario aver lavorato per almeno 13 settimane nei quattro anni precedenti al periodo di disoccupazione. Questa è la cosiddetta “contribuzione utile” che deve superare delle somme minime stabilite dalla legge.
La contribuzione utile include altri casi in cui il lavoratore non ha proprio lavorato, ma ha comunque versato dei contributi. Per esempio questi sono:
- i contributi della maternità obbligatoria;
- i periodi in cui il genitore non ha lavorato per malattia dei figli fino agli otto anni (per un massimo di cinque giorni lavorativi all’anno);
- i periodi di lavoro all’estero in paesi dell’UE o in paesi con cui l’Italia ha un accordo sull’occupazione.
Allo stesso tempo, non è considerato come contribuzione utile il periodo di malattia, la cassa integrazione (straordinaria e ordinaria a zero ore), le assenze per permessi e congedi, contratti di solidarietà, l’aspettativa non retribuita per funzioni elettive e incarichi sindacali. Inoltre non sono considerati utili i periodi di lavoro all’estero in Stati con cui l’Italia non ha degli accordi sull’occupazione.
Il Portale Disoccupazione dell’INPS ti permette di verificare se hai i requisiti, oltre a presentare la domanda.
Come e quando fare domanda per la NASpI
La domanda per la NASpI viene fatta online, accedendo al sito dell’INPS. Per autenticarti, puoi usare lo SPID o la CIE. Sul sito dell’INPS puoi anche trovare alcune guide utili. Altrimenti, se hai difficoltà, puoi chiamare il call center al numero 803 164 da rete fissa o 06 164 164 da cellulare. Ci sono anche tanti CAF e servizi di patronato che ti possono aiutare a fare la domanda a pagamento. Puoi trovare su Google il CAF e servizio di patronato più vicino a te scrivendo “CAF” e il nome della tua città o regione (per esempio: CAF Genova o CAF Liguria).
Puoi presentare domanda dal giorno successivo all’ultimo giorno di lavoro anche se riceverai il compenso della NASpI dall’ottavo giorno. Se presenti la NASpI dopo 68 giorni hai diritto al compenso della NASpI dal giorno successivo a quando fai domanda.
Dopo che hai inviato la domanda, l’INPS ti comunicherà se la tua domanda è stata accolta tramite posta all’indirizzo di residenza. Riceverai anche un SMS al cellulare che ti dirà che potrai vedere l’esito della domanda nell’area personale MyINPS. Di solito ci vogliono 30 giorni.
Quando presenti la domanda, ottieni la dichiarazione immediata disponibilità al lavoro (DID). Hai poi 15 giorni per iscriverti al centro per l’impiego e se non lo farai perderai il diritto alla NASpI.
Quali documenti mi servono per fare domanda?
I documenti che devi presentare sono:
- Ultimo contratto di lavoro o lettera di licenziamento;
- IBAN su cui ricevere la NASpI;
- Carta d’identità o passaporto;
- Codice Fiscale;
- Permesso di soggiorno valido;
- Dichiarazione di residenza;
- Busta paga più recente;
- Eventuali documenti che dimostrano il contributo utile (es. maternità).
Quanto ti spetta al mese?
La NASpI viene data ogni mese per la metà delle settimane di contribuzione utile degli ultimi quattro anni, fino ad un massimo di 24 mesi. Per esempio, se hai lavorato per 20 settimane, hai diritto a 10 settimane di NASpI.
La somma è uguale al 75% dello stipendio medio mensile degli ultimi quattro anni e la legge indica ogni anno quanto è il massimo che può essere dato (per il 2025 è di € 1.550,42). Dopo il sesto mese di NASpI, il contributo diminuisce ogni mese del 3% (se il lavoratore ha più di 55 anni la diminuzione parte dall’ottavo mese).
Ci sono alcuni casi in cui la NASpI diminuisce. Puoi trovare tutti i casi spiegati sul sito dell’INPS.
Quando si perde il diritto alla NASpI
È molto importante comunicare all’INPS qualsiasi cambiamento lavorativo o cambiamento dei requisiti del lavoratore (es. residenza o cambiamento dell’IBAN). Se questo non viene fatto, puoi rischiare di perdere il diritto alla NASpI.
Inoltre, non hai più diritto a ricevere la NASpI se:
- Trovi un lavoro dipendente di più di 6 mesi. Se il contratto è meno di 6 mesi la NASpI viene interrotta;
- Non rispetti la dichiarazione immediata disponibilità al lavoro (DID), rifiuti offerte di lavoro adeguate o non partecipi ai colloqui proposti dal Centro per l’Impiego;
- Superi il periodo in cui ti spetta la NASpI, per un massimo di 24 mesi;
- Hai dato delle dichiarazioni false. L’INPS controlla le informazioni che dai: se trova errori o dichiarazioni false, può bloccare la tua NASpI
- Vai in pensione.
Posso avere altri redditi e continuare a ricevere la NASpI?
Dipende. Ecco i casi principali in cui puoi continuare a ricevere la NASpI:
- Prestazione autonoma occasionale: puoi lavorare anche se l’importo viene ridotto in base a quanto guadagni. Ricordati che devi sempre comunicare variazioni di reddito all’INPS tramite il servizio NASpI-COM.
- TFR o arretrati di stipendio;
- Altri redditi limitati come borse di studio o assegni minimi;
- Servizio Civile Universale. In questo caso non dovrai comunicare l’inizio del servizio civile.
Link utili
-
Portale Inps NASpI
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Portale Disoccupazione
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I requisiti per chiedere la NASpI
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