Il contratto di lavoro

La legge in Italia dice che ogni persona per lavorare in modo legale deve avere un contratto di lavoro. Il contratto di lavoro è un documento ufficiale dove ci sono scritte informazioni importanti sul tuo rapporto di lavoro come la durata, il tipo di attività che devi fare, lo stipendio e altri informazioni importanti. Ci sono tanti tipi di contratto di lavoro. Leggi quali sono e le loro caratteristiche.

La legge in Italia dice che ogni persona per lavorare in modo legale deve avere
un contratto di lavoro.
Il contratto di lavoro è un documento dove ci sono scritte alcune informazioni importanti sul tuo lavoro, i tuoi diritti e le regole da seguire. Queste informazioni devono rispettare alcune regole decise in base alle leggi. Un contratto di lavoro che non rispetta la legge italiana non è un contratto di lavoro legale.

Avere un contratto di lavoro è importante non solo per lavorare in maniera legale, ma anche ad esempio per:

  • Rinnovare il permesso di soggiorno;
  • Prendere una casa in affitto;
  • Richiedere la disoccupazione all’INPS. La disoccupazione è un contributo economico dato dallo stato per un periodo di tempo a chi è stato licenziato ed è in cerca di lavoro;
  • Avere dei giorni di ferie retribuite durante l’anno che puoi consumare. Oppure dei permessi in caso di malattia, maternità, infortunio, ecc;
  • Ricevere la liquidazione. La liquidazione o TFR è una piccola somma del tuo stipendio che si accumula durante il rapporto lavorativo e ti viene poi data quando questo rapporto finisce.

Quali sono le informazioni che devono essere scritte in un contratto di lavoro?

Nel contratto di lavoro devono essere scritte principalmente queste informazioni:

  • Informazioni sul posto dove andrai a lavorare: il nome dell’azienda o il nome e cognome del datore di lavoro, il codice fiscale e/o partita Iva, la sede legale dell’azienda;
  • Informazioni del lavoratore: nome, cognome, data di nascita, indirizzo, codice fiscale;
  • La durata del contratto di lavoro: a tempo determinato ( per esempio un lavoro di 6 mesi o di un anno) o indeterminato (cioè un lavoro senza una data di scadenza);
  • La data dell’inizio e fine del lavoro ( per esempio 8 marzo 2021- 19 novembre 2021);
  • L’orario di lavoro. L’orario di lavoro non è uguale per tutti i lavori. L’orario può cambiare a seconda del tipo di lavoro, del settore e dell’offerta del tuo datore di lavoro.
  • La sede di lavoro, cioè l’indirizzo dove devi andare a lavorare;
  • La categoria (come impiegato, operaio, ecc) ed il livello di inquadramento del lavoratore (che dipende dal tipo di attività svolta);
  • Lo stipendio, cioè quanto sarai pagato ogni mese per il tuo lavoro;
  • Il periodo di prova. Il periodo di prova significa il tempo all’inizio del tuo contratto (per esempio 3 o 6 mesi) in cui stai imparando il nuovo lavoro. Durante questo periodo il datore di lavoro o il lavoratore possono decidere di interrompere il rapporto lavorativo senza preavviso.

Quali regole deve rispettare un contratto di lavoro?

In Italia i contratti di lavoro devono rispettare alcune regole. Queste regole sono scritte nel Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro (CCNL).
Il contratto collettivo nazionale è come un “modello” di contratto. Questo modello di contratto è stato scritto dai rappresentanti dei lavoratori (come i sindacati) e i rappresentanti dei datori di lavoro. Ci sono vari tipi di Contratti Collettivi a seconda del tipo di lavoro e del settore ( es. agricoltura, turismo, industria).

Ogni contratto lavorativo deve rispettare le regole stabilite dai contratti collettivi per quel settore e tipo di lavoro. Questo significa che le condizioni di lavoro non possono essere più basse di quelle stabilite dalla legge, ma solo più alte. Ad esempio se nel contratto collettivo per una tipologia di lavoro è previsto uno stipendio di 500 euro, nel contratto individuale il datore di lavoro non può decidere uno stipendio più basso, come 400 euro. Può invece decidere uno stipendio più alto.

É molto importante sapere che il contratto di lavoro deve essere firmato dal lavoratore e dal datore di lavoro.

Dopo che il contratto è stato firmato deve essere ufficialmente registrato al Centro per l’Impiego.
La registrazione del contratto di lavoro deve essere fatta dal datore di lavoro.
Per i lavoratori stranieri extracomunitari (cioè chi viene da Paesi fuori dall’Unione Europea) la registrazione si fa tramite il modello UNILAV.
Per i lavori domestici (per badanti, colf, assistenti domestici) invece la comunicazione si fa all’INPS tramite il modello COLD ASS.
Ricorda che il tuo datore di lavoro deve darti una copia di questa comunicazione insieme al contratto. Questa comunicazione è importante quando richiedi il rinnovo del permesso di soggiorno.

Attenzione: Il contratto di lavoro è un argomento molto complicato e ogni situazione è diversa da un’altra. In questa pagina trovi alcune informazioni utili ma se hai bisogno di aiuto specifico devi andare da un avvocato o da un sindacato o un CAF come la CGIL, CISL o UIL.

Per trovare la sede del sindacato più vicina a te puoi fare questa ricerca su Google: CGIL + nome della tua città (per esempio: CGIL Roma).

Quale è la differenza tra lavoro subordinato e autonomo?

Quando si parla di lavoro in Italia si usano spesso delle parole molto difficili. E’ importante conoscere e capire il significato di queste parole. In questo modo potrai capire meglio di che tipo di lavoro stiamo parlando.

Il lavoro subordinato: questo lavoro significa che il lavoratore dipende dalle decisioni di un datore di lavoro. Deve andare tutti i giorni a lavorare e ha degli orari da rispettare. In cambio del suo lavoro riceve uno stipendio fisso, cioè sempre della stessa cifra, ogni mese. Un esempio di lavoro subordinato è quello dell’operaio (magazziniere, agricolo, ecc).

Un lavoro autonomo: questo lavoro significa che il lavoratore è indipendente, cioè non è stato assunto da un datore di lavoro. Un lavoratore autonomo può essere un artigiano, un libero professionista, ecc. Di solito un lavoratore autonomo non ha uno stipendio fisso, ma il suo guadagno dipende da quanto lavora.

È importante sapere che se sei un lavoratore autonomo è necessario avere una partita Iva per essere in regola con la legge e pagare le tasse. La partita Iva è un codice numerico che serve al Governo per riconoscerti quando devi fare ad esempio una fattura per ricevere il pagamento di un lavoro che hai fatto.
Importante: non è sempre obbligatorio avere la partita Iva. A seconda dell’attività che andrai a fare ti consigliamo di consultarti con un commercialista.

Quali sono i tipi di contratto di lavoro?

Ci sono diversi tipi di contratti di lavoro in Italia. Ogni contratto ha delle differenze come la durata, i diritti e i doveri. È importante conoscere le caratteristiche di un contratto di lavoro per capire meglio i tuoi diritti e doveri.

Ecco le tipologie dei contratti più diffusi in Italia.

Il contratto a tempo determinato è un contratto di lavoro subordinato che ha una scadenza. Questo vuol dire che ha una data di inizio e una data di fine. Questo contratto non può durare più di 2 anni (24 mesi).
Quando si parla di contratto a tempo determinato puoi sentire parlare di:

  • Proroga: vuol dire quando un contratto viene fatto durare di più della durata che il datore di lavoro ti aveva detto. Ad esempio hai un contratto a tempo determinato che ti scade il 30 settembre 2021 e il datore di lavoro decide di prorogare per altri 6 mesi, cioè fino al 31 marzo 2022.
  • Rinnovo: vuol dire che quando il contratto finisce, si può fare un nuovo contratto. La legge dice che quando un contratto finisce e si deve fare il rinnovo dello stesso contratto bisogna rispettare una pausa. Vuol dire che prima di iniziare un nuovo contratto bisogna aspettare alcuni giorni:
    – 10 giorni se la durata del primo contratto è inferiore ai 6 mesi;
    – 20 giorni se la durata del primo contratto è superiore ai 6 mesi.

Durante il rinnovo il datore di lavoro deve motivare per iscritto le ragioni specifiche del rinnovo. Solo i contratti per attività stagionali possono essere rinnovati o prorogati anche senza una ragione specifica.

Ricorda sempre che un contratto di lavoro a tempo determinato non può essere più lungo di 24 mesi massimo, anche se viene fatto il rinnovo o la proroga.

Diversamente dal contratto a tempo determinato il contratto a tempo indeterminato non ha una scadenza. È possibile lavorare con un contratto indeterminato sia a tempo pieno (cioè si lavora 5 giorni alla settimana per 6 – 8 ore al giorno), ma anche part-time. Part-time significa che non si lavora tutti i giorni o che si lavora per meno ore.

Questo vuol dire che durante la settimana invece di avere un orario a tempo pieno (ad esempio di 40 ore) l’orario sarà di 20 o 30 alla settimana. L’orario può essere anche più corto.
Gli orari di lavoro devono essere scritti chiaramente nel contratto. Il lavoratore ha sempre diritto alle ferie e ai permessi. Il numero delle ferie o dei permessi è comunque più basso perché il lavoratore lavora meno ore.

Solitamente il contratto part-time può essere:

  • Part-time orizzontale: il lavoratore lavora tutti i giorni, ma con meno ore rispetto a un orario pieno di lavoro. Ad esempio 4 o 5 ore al giorno su 5 giorni della settimana;
  • Part-time verticale: il lavoratore lavora a tempo pieno, ma solo in alcuni giorni della settimana o in alcuni periodi del mese o anno. Ad esempio 6 ore su 3 giorni della settimana.

Il contratto di stage o tirocinio è un tipo di contratto che si usa soprattutto per le persone più giovani. É un contratto che viene usato per chi sta studiando e sta cercando un primo lavoro.
Durante lo stage o il tirocinio il lavoratore riceve anche una formazione professionale che lo aiuta a migliorare le proprie competenze. Ad esempio lavorare in gruppo, seguire un progetto, usare un macchinario, ecc.

In generale, non è previsto un limite di età entro cui un tirocinante può fare uno stage. Lo stage ha una durata già fissata e può essere di diverse tipologie:

  • Stage curriculare: questo tipo di stage è un alternanza “scuola/lavoro”. Puoi fare questo stage de sei iscritto in una scuola o all’università.
  • Stage extracurriculare o non curriculare: per le persone disoccupate ( cioè che non stanno lavorando) o inoccupate ( cioè persone che non hanno mai lavorato. Per esempio una persona giovane che sta cercando un lavoro.

Di solito per lo stage curriculare non è previsto un compenso (salario) minimo obbligatorio però l’azienda può decidere di dare un compensare allo stagista.
Invece per lo stage non curriculare la legge dice che è obbligatorio un compenso minimo che in diverse regioni può variare da 300 euro a 800 euro mensili lordi.

Il contratto è per i giovani tra i 15 e 29 anni. Questo contratto si chiama così perché prevede un lavoro, ma anche una formazione necessaria per imparare quel tipo di lavoro e migliorare le tue conoscenze. Ci sono vari tipi di contratti di apprendistato che dipendono dalla tua età e dal lavoro che vuoi fare.

Il contratto a chiamata è un contratto di lavoro dove il lavoratore non svolge un lavoro per un periodo lungo. Infatti, può essere chiamato per lavorare solo per alcuni giorni o per piccoli periodi di tempo. Ad esempio durante Natale nei negozi aumentano gli acquisti per fare i regali quindi i datori di lavoro hanno bisogno di più lavoratori per fare più velocemente.

La durata massima del contratto è di 400 giorni di lavoro per tre anni. Se si supera questo numero il contratto diventa automaticamente a tempo indeterminato. Ci sono comunque delle eccezioni per alcuni settori come ad esempio il turismo. Ad esempio se lavori come receptionist per più di 400 giorni il contratto non si trasforma in automatico a tempo indeterminato.
Puoi avere più contratti a chiamata nello stesso periodo di tempo solo se le aziende per cui si lavora non si fanno concorrenza tra di loro.

Questo tipo di contratto si utilizza per lavori saltuari quindi non continui e regolari ma che si fanno di tanto in tanto. Secondo la legge, per questo tipo di contratto il guadagno annuo non deve superare i 5.000 euro.
Il contratto di prestazione occasionale non si può usare nel settore del turismo.

Il contratto di collaborazione, o contratto di collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co.) è un contratto dove la persona svolge un lavoro per un datore di lavoro, ma può avere degli orari e dei tempi di lavoro che decide da solo.
Questo contratto prevede un salario mensile.

Il lavoro è stagionale quando si fa solo per un periodo dell’anno. Ad esempio in agricoltura ci sono dei mesi specifici per la raccolta di frutta e verdura. Per fare la raccolta bisogna fare velocemente per questo motivo i datori di lavoro decidono di assumere più lavoratori.
Oppure in estate quando ci sono tanti turisti e gli alberghi hanno bisogno di più lavoratori.

Sul contratto deve essere scritto chiaramente la data di inizio e fine del lavoro, il luogo di lavoro, il livello di inquadramento e la retribuzione. Per questo tipo di contratto non è previsto un limite massimo di durata come di solito è previsto per altri tipi di contratti a tempo determinato (cioè 24 mesi).

Questi contratti possono avere una caratteristica importante. Se il datore di lavoro ha bisogno di nuove persone per lavorare e tu hai già fatto quel lavoro puoi dimostrare di avere il diritto di essere chiamato di nuovo. Si chiama diritto di precedenza.
Per richiedere il diritto di precedenza devi mandare una comunicazione scritta al tuo datore di lavoro entro tre mesi dalla fine del tuo contratto precedente.
In questo caso se l’azienda in futuro ha bisogno di lavoratori stagionali deve prima contattare te come ex dipendente e poi altri candidati.

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