Ci racconti qualcosa di te?
Mi chiamo Estefany, ho origini peruviane e da 18 anni vivo in Italia.
Sono arrivata qui quando ero ancora solo una bambina e, in compagnia di mia mamma, abbiamo raggiunto alcuni familiari che vivevano in Toscana da tempo.
Abbiamo scelto di lasciare il Perù principalmente per motivi di lavoro e, una volta raggiunta l’Italia, mia mamma ha fin da subito trovato un impiego come colf prima e come badante poi.
Non potendo restare a casa da sola, l’ho sempre accompagnata nei suoi turni di lavoro. Ero una bambina molto timida e a scuola ho avuto tante difficoltà a creare nuove amicizie o a costruire dei legami. Mi sono sentita o forse mi hanno fatto sentire diversa, odiavo fin da piccola la parola “straniera”.
Terminati gli studi, ho iniziato a lavorare anche io come colf, badante, baby sitter e cameriera fino a quando ho deciso di iscrivermi all’università e impegnarmi nel sociale.
Ho voluto dare una risposta concreta a quei dolori che avevo vissuto da piccola, direttamente e non, e che ancora allora sentivo dentro.
Ho quindi iniziato a fare del volontariato con un Centro servizi fondato da donne con background migratorio e con un sindacato e oggi questo è diventato il mio lavoro.
Ti va di condividere con noi il tuo impegno con il Centro Servizi Donne Immigrate APS? Dove lavorate e quali sono le maggiori richieste d’aiuto che ricevete?
Il Centro Servizi Donne Immigrate nasce dalla volontà di donne con origine straniera che, insieme, hanno pensato a una serie di servizi per persone con background migratorio a Livorno e nei dintorni.
Tra i principali servizi, noi offriamo corsi di italiano base, aiuto compiti e abbiamo un team di mediatori provenienti da diverse parti del mondo. Questo è per noi un potenziale grandissimo.
Ci capita spesso, ad esempio, di accogliere i migranti o i profughi che sbarcano nel nostro porto e di garantire il servizio di mediazione linguistica – culturale all’interno delle scuole o presso il carcere di Livorno.
Inoltre, Insieme al Comune di Livorno gestiamo anche Oltrefrontiera, uno sportello informativo gratuito perle persone che si rivolgono a noi offrendo un aiuto con le pratiche di documentazione come, ad esempio, la domanda di cittadinanza, la domanda di rinnovo del permesso di soggiorno, la creazione dello spid ecc e per questo sono stata entusiasta di scoprire il lavoro di ItaliaHello e la traduzione in diverse lingue di contenuti fondamentali per i nostri utenti.
Tante persone vengono da noi e, ad esempio, ci chiedono “Ma come posso presentare la domanda per ricevere il bonus del gas?”, “Come posso controllare il registro elettronico di mio figlio?” “Cos’è lo SPID?”
Mi sono accorta di un grosso problema anche nell’accesso agli strumenti digitali e realtà come le nostre sono fondamentali per creare maggiori consapevolezze e nuove conoscenze.
Il lavoro con il sindacato federcolf Livorno ti impegna invece in particolare con servizi rivolti a colf e badanti. Quale, secondo te, la cosa più importante del vostro lavoro?
Qui in Italia, tutta la mia famiglia ha sempre lavorato e lavora tutt’oggi come badante o come colf.
Con il sindacato abbiamo pensato a dei corsi per donne e uomini che vogliono lavorare in questo settore perché sappiamo che una formazione li aiuterà a sentirsi maggiormente valorizzati e preparati. Ci impegniamo a offrire loro informazioni sul lavoro, sui loro doveri e sui loro diritti e cerchiamo di illustrare al meglio le condizioni contrattuali.
Ai corsi accompagniamo anche momenti di aiuto con gli strumenti digitali e mi impegno a organizzare degli incontri di lingua italiana aperti. Ho creato vere e proprie classi di incontro, in presenza, per parlare di tematiche centrali nel loro lavoro: “Come chiedere i medicinali in farmacia?” “Come fare la spesa?” “Come prenotare una visita medica per l’anziano?”
Di volta in volta, piuttosto che lezioni di grammatica italiana, insieme ai nostri soci che partecipano alle mie lezioni decidiamo un argomento utile per il loro lavoro e insieme ci impegniamo a praticare la lingua e a conoscere nuovi termini e nuovi servizi della città.
Grazie al volontariato ho scoperto competenze che non pensavo di avere. Non sapevo che sarei stata capace di fare tante cose, soprattutto con i bambini e gli adulti di diversi Paesi.
Le difficoltà avute nella mia vita sono state il motore di questo impegno, prima volontario e oggi un vero e proprio lavoro. Ho capito quanto la facilitazione e l’impegno a rendere più semplici le informazioni per chi vive in un nuovo Paese sia fondamentale ma soprattutto sempre più urgente.