La storia d’Italia

È importante conoscere la storia del paese in cui vivi. L'Italia ha una storia molto antica e conosciuta in quasi tutto il mondo. Scopri com'era l'Italia del passato e quali sono gli eventi che hanno formato l'Italia.

La storia italiana è ricchissima di conquiste, occupazioni, guerre e ricostruzioni.

Il periodo più importante è stato il periodo dell’Impero Romano, che inizia nel 27 avanti Cristo (a.c.) L’Impero Romano nasce in Italia, ma grazie alle molte conquiste, i romani avevano il controllo di tantissimi altri territori. Infatti, facevano parte dell’Impero i Paesi che oggi chiamiamo l’Inghilterra, la Germania, la Spagna, il Marocco, l’Egitto, la Turchia, l’Iraq e molti altri.

In tutti questi Paesi i romani hanno contribuito allo sviluppo della società e ancora oggi si possono vedere dei resti romani, come templi, statue, acquedotti o terme.

Il grande Impero Romano cade nel 476 dopo Cristo (d.c), e per molti secoli in Italia ci sono scontri tra moltissimi popoli diversi che vogliono conquistare il Paese.

Dopo la fine dell’Impero Romano inizia un periodo chiamato Medioevo. Medioevo significa “età di mezzo”, in questo caso periodo di mezzo tra l’età antica e quella moderna. Questo periodo è chiamato anche “periodo buio”, perché ci sono moltissime guerre, povertà e molte malattie, come la peste. Il Medioevo finisce con la scoperta dell’America, nel 1492.

Il periodo dopo il Medioevo, che va dal 1400 al 1500 è molto importante nella storia del paese e dell’Europa. Questo periodo si chiama Rinascimento. Rinascimento significa un nuovo inizio, in questo caso della cultura italiana, e la nascita della cultura moderna. Durante il Rinascimento si sviluppano l’arte, l’architettura, la letteratura, la filosofia e la scienza. In questi anni vivono persone molto importanti, come ad esempio il pittore e scienziato Leonardo da Vinci.

Fino al 1800 il territorio italiano è diviso in tanti piccoli stati. Tra questi piccoli stati c’erano a nord il Regno Lombardo-Veneto (che faceva parte dell’Impero Austriaco), il Regno di Sardegna (governato dai duchi di Savoia), al centro il Granducato di Toscana e lo Stato della Chiesa, mentre a sud il Regno delle Due Sicilie (governato dalla famiglia reale spagnola dei Borbone).

L’evento che unisce tutti questi piccoli stati e crea lo stato italiano come lo conosciamo oggi è chiamato “Unità d’Italia”.

Nella seconda metà del 1800 molti cittadini vogliono che la penisola italiana diventi una nazione unita. Anche uno dei Regni principali, il Regno di Sardegna, vorrebbe unire i territori italiani. Quindi questi cittadini e il Regno di Sardegna si uniscono per liberare il paese dai Governi stranieri e creare un’unica nazione indipendente, l’Italia.

L’esercito del Regno di Sardegna vince  tre guerre, chiamate “guerre di indipendenza” contro l’Impero Austriaco per liberare il nord e il centro della penisola.

Per liberare il sud dell’Italia viene invece organizzata la famosa “Spedizione dei Mille”. Come abbiamo già visto, al sud c’è il Regno delle Due Sicilie governato dai re della famiglia dei Borboni.

La spedizione per liberare il sud è guidata da Giuseppe Garibaldi, un generale che con un esercito di circa mille uomini volontari arriva in Sicilia e riesce a sconfiggere i Borbone e a liberare il sud.

Il 17 Marzo del 1861 viene proclamata l’unità e l’indipendenza dell’Italia. In questa data l’Italia non è ancora uguale a quella di oggi perché non ne fanno parte le regioni del nord est (quello che oggi si chiama Veneto e Friuli Venezia giulia) e la regione dove si trova Roma (che oggi si chiama Lazio).

La prima Italia unita e indipendente è una monarchia e il re era il re Vittorio Emanuele II di Savoia.

All’inizio la Capitale è Torino, poi nel 1864 viene scelta la città di Firenze.

Nel 1870, accade un evento importante. L’esercito italiano entra a Roma per conquistare lo Stato della Chiesa e unirlo all’Italia. Dopo varie battaglie l’esercito italiano sconfigge l’esercito della Chiesa e dichiara la fine dello Stato della Chiesa che viene unito all’Italia. Roma diventa la nuova capitale, proprio come oggi.

Gli altri due avvenimenti importanti nella storia italiana sono le due guerre mondiali, chiamate così perché coinvolgono quasi tutti i Paesi del mondo.

La Prima guerra mondiale si svolge tra il 1914 e il 1918. L’Inghilterra, la Francia e la Russia (e dopo Italia e Stati Uniti) combattono contro la Germania e l’Austria-Ungheria. L’Inghilterra coinvolge nella guerra anche alcune delle sue colonie come per esempio il Sud Africa, l’India e il Siam (attuale Thailandia).

La guerra finisce con la vittoria di Inghilterra, Francia, Italia, Russia e Stati Uniti e la sconfitta di Germania e Austria-Ungheria.

I militari e i civili che perdono la vita in questa guerra sono molti. Per l’Italia sono circa un milione.

Alla fine del conflitto l’Italia è distrutta e molto povera. Ci sono tantissime persone che non lavorano e che non sanno come vivere.

Molte persone povere hanno combattuto la guerra e hanno permesso all’Italia di vincere. Nonostante questo dopo la guerra non ricevono nessun aiuto e nessuno riconosce il loro impegno.
Per queste ragioni  operai e contadini fanno proteste, manifestazioni e scioperi.

Anche le persone più ricche non sono contente perché la crisi economica riguarda tutti. Durante questa situazione difficile nasce un nuovo partito politico: il Partito Fascista.

Nel 1922, dopo pochi anni dalla fine della Prima guerra mondiale, il Partito Fascista guidato da Benito Mussolini diventa il partito più importante del Paese. Il capo del partito Mussolini fa un colpo di Stato (la “Marcia su Roma”) e ottiene il ruolo di capo del governo (primo Ministro) dal re Vittorio Emanuele III.

Negli anni Mussolini diventa sempre più importante, anche più importante del re. Nel 1925 il suo governo diventa una dittatura: vuol dire che lui governa da solo e che tutti devono essere d’accordo con lui. Non c’è libertà di parola, di stampa o di associazione. La popolazione viene controllata e deve rispettare delle leggi molto dure. Chiunque non le rispetta rischia di andare in  prigione o la morte.

La dittatura fascista finisce nel 1943, durante la Seconda guerra mondiale.

Durante la sua dittatura Mussolini vuole conquistare nuovi territori di altri Paesi e fa delle guerre per colonizzare la Libia, l’Eritrea, l’Etiopia, la Somalia e l’Albania.

A causa della colonizzazione italiana, in questi paesi è possibile ancora oggi vedere l’influenza italiana, nei nomi delle strade, dei palazzi o in alcune parole di uso comune. Inoltre, in passato, molte persone di questi Paesi parlavano italiano.

Quando nel 1943 finisce la dittatura di Mussolini, l’Italia perde questi territori.

La Seconda guerra mondiale viene combattuta dal 1939 al 1945. Questa guerra nasce perché il Governo tedesco nazista, guidato da Adolf Hitler, vuole conquistare nuovi territori in Europa.

Per fermare queste conquiste, Inghilterra e Francia dichiarano guerra alla Germania. All’inizio l’Italia e il Giappone combattono dalla stessa parte della Germania.

Anche in questa nuova guerra combattono molti Paesi dell’Africa, del Medio Oriente e dell’Asia per conto dei paesi occidentali. Tra questi ci sono il Camerun, la Liberia, il Ruanda, Senegal, Sudan, Sud Africa, Iraq, Libano, Palestina, Siria, India, e moltissimi altri Paesi asiatici e sudamericani.

Anche gli USA partecipano alla guerra contro la Germania insieme all’Inghilterra.

Durante la guerra l’Italia fascista, insieme alla Germania nazista, contribuisce ad uno degli eventi più tristi della storia: l’Olocausto. L’Olocausto fu lo sterminio degli ebrei che vivevano in Europa e di tutte le persone che il governo nazista riteneva “inferiori” per motivi politici o di razza. Tra il 1933 e il 1945 furono uccisi  per questo motivo circa 17 milioni di persone, principalmente nei campi di concentramento.

La guerra finisce il 2 settembre del 1945. Gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica sconfiggono la Germania nazista e l’Italia fascista. In Italia sono principalmente i partigiani antifascisti insieme agli alleati americani a sconfiggere il regime.

I partigiani antifascisti sono un gruppo di persone italiane, principalmente operai e contadini, che lottano per liberare l’Italia dai regimi nazista e fascista. Questa lotta è ancora oggi riconosciuta con il nome di “Resistenza”.

Anche durante questa guerra perdono la vita moltissime persone, tra cui circa 225.000 italiani.

Nel periodo dopo la guerra gli italiani vivono in povertà, in un Paese che è stato distrutto dalle bombe. L’Italia deve essere ricostruita e rafforzata e si deve decidere se tenere ancora il re o costruire una repubblica.

Il 2 giugno del 1946 ci sono delle elezioni speciali che si chiamano referendum. Gli italiani devono scegliere tra il re o il governo repubblicano.

Per la prima volta nella storia italiana anche le donne possono votare alle elezioni. Questo fenomeno è chiamato “suffragio universale”. Il suffragio universale è quando tutti i cittadini di una paese al di sopra di una certa età (ora 18 anni) votano per le elezioni politiche o per questioni che riguardano il futuro del loro paese. È un fenomeno molto importante che indica che tutti i cittadini sono uguali, non importa di quale genere, ceto sociale o orientamento sessuale siano.

La maggioranza degli italiani (54% dei voti) vota per la repubblica.

Dopo queste elezioni si inizia a scrivere la  nuova Costituzione dell’Italia, cioè l’insieme di regole e di leggi che stabiliscono come governare l’Italia.

Nella prima parte della Costituzione sono scritti i diritti fondamentali di tutti i cittadini italiani. Questi diritti si basano sulla libertà, l’uguaglianza e la fraternità.

Per evitare altre dittature il potere dello stato è diviso in tre parti (divisione del potere):

  • Il potere di fare le leggi (potere legislativo) è del Parlamento. Il Parlamento è composto da due Camere: la Camera dei deputati e il Senato della Repubblica. I cittadini eleggono i membri delle due camere con il voto.
  • Il potere di applicare le leggi (cioè il potere esecutivo), viene affidato al Governo, costituito dai ministri e dal presidente del Consiglio.
  • Il potere di giudicare i reati (cioè giudiziario) è della Magistratura, formata dai giudici.

Al posto del re viene scelto il Presidente della Repubblica, che viene nominato dai deputati. Il Presidente della Repubblica deve controllare che i tre poteri siano divisi e gestiti bene e che tutti rispettino le regole della Costituzione.

La Costituzione diventa una legge il 1° gennaio 1948  ed è valida ancora oggi.

Dopo la guerra l’Italia è molto povera, ma intorno al 1950 avviene un forte sviluppo e una forte crescita che viene chiamata un “miracolo economico”. Il sistema economico Italiano cresce e diventa uno dei più importanti del mondo grazie alla crescita dell’industria italiana e ai mercati internazionali favorevoli.

In questi anni, però, si crea un grande differenza nella ricchezza tra il Nord ed il Sud dell’Italia.

Al Nord ci sono la maggior parte delle industrie del paese. Anche l’agricoltura e i servizi sono molto più sviluppati.
Invece al Sud  ci sono poche industrie e molte persone in cerca di un lavoro. Al Sud c’è meno ricchezza e le condizioni di lavoro non sono buone.

Proprio per questa differenza nella qualità della vita molte persone che abitano in Sud Italia, come per esempio in Calabria, in Puglia o in Campania, decidono di trasferirsi al Nord. Molti si trasferiscono in Piemonte, in Lombardia o in Veneto in cerca di un lavoro e di una vita migliore.

Il “miracolo economico” italiano finisce negli anni ‘70 quando c’è una forte crisi in tutto il mondo per l’aumento del prezzo del petrolio, la risorsa da cui dipende l’economia di molti paesi.

Oltre alla crisi economica, dalla fine degli anni ‘60 all’inizio degli anni ‘80 l’Italia vive una grave crisi sociale e politica. In questi anni, chiamati “anni di piombo” ci sono molti atti terroristici, proteste, manifestazioni violente da parte di organizzazioni di estrema destra e di estrema sinistra.

Dopo gli anni di piombo, molto difficili e violenti, la società italiana vive un nuovo periodo di trasformazione.

In politica nascono e si affermano nuovi partiti. Primo tra tutti il partito dell’imprenditore Silvio Berlusconi, chiamato Forza Italia. Alle elezioni del 1994, un anno dopo la nascita del partito, Forza Italia riceve la maggioranza dei voti e Silvio Berlusconi diventa capo del governo. Berlusconi verrà rieletto capo del governo altre due volte, nel 2001 e nel 2008.

Tra il 1989 e il 1991 nasce anche il partito Lega Nord, con l’obiettivo di dare autonomia e indipendenza dal governo centrale alle regioni del Nord del paese. La “Lega” è il partito attualmente guidato da Matteo Salvini.

In questi anni la televisione diventa il più importante mezzo di comunicazione di massa. Tutte le famiglia si informano guardando la televisione e la cultura italiana viene principalmente influenzata dai programmi televisivi.

Sempre più persone comprano dei computer e iniziano ad usare internet.

Fino alla fine degli anni ‘70 la storia dell’Italia è una storia di emigrazione. Gli italiani emigrati in Germania, Svizzera, Stati Uniti, Brasile e Argentina o altri paesi del mondo dalla fine del 1800 alla fine degli anni ‘70 sono circa 25 milioni.

Negli anni ‘80, per la politica di apertura verso altri paesi e il  bisogno di molte persone di vivere una vita migliore, l’immigrazione in Italia inizia a essere un fenomeno importante. I paesi di provenienza delle persone che migrano in Italia in questi anni sono principalmente Egitto, Marocco, Tunisia, Senegal.

Negli anni ‘90 avviene la prima immigrazione di massa. Migliaia di cittadini albanesi lasciano l’Albania dopo la fine della dittatura comunista e arrivano in Italia perché è un paese molto vicino con buone condizioni economiche. Con la fine dei regimi comunisti migrano in Italia anche molte persone da altri ex paesi sovietici, come per esempio dalla Polonia e dalla Moldavia.

Negli anni cresce molto il numero di persone immigrate da Romania e Ucraina, dalla Cina, da altri paesi africani (come Ghana, Nigeria, Costa D’Avorio) e da paesi dell’Asia meridionale (come Bangladesh, Pakistan e India). Tutte queste persone vengono in Italia per trovare protezione, un lavoro, una vita migliore.

Oggi in Italia ci sono circa 6 milioni di persone provenienti da altri paesi. Le maggiori comunità straniere sono quella rumena, quella albanese, quella marocchina, quella cinese e quella ucraina.

Tutte queste persone contribuiscono in maniera consistente allo sviluppo economico e sociale del nostro paese con nuove idee, forza e diversità. Leggi più informazioni su Italia multiculturale.

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