La mediazione culturale e linguistica

La mediazione è un servizio professionale grazie al quale 2 persone di culture diverse vengono aiutate da un mediatore, o una mediatrice, che traduce quello che loro dicono. In questo modo, le persone comunicano parlando la loro lingua madre o un’altra lingua che conoscono bene. Oggi, la mediazione è offerta in molti uffici. Anche molte scuole la usano per aiutare gli insegnanti e i genitori stranieri.

Spesso, quando le persone non parlano bene una lingua e hanno bisogno di aiuto si rivolgono ai loro conoscenti e amici. Esiste, però, un servizio professionale chiamato mediazione culturale e linguistica dove un mediatore,  che può essere un uomo o una donna, aiuta 2 persone di culture diverse a comunicare meglio. In questo modo, una persona professionista ci può aiutare, evitando la confusione e i conflitti che spesso nascono quando le persone non riescono a capirsi bene.

La mediazione viene offerta in diversi uffici pubblici e privati che offrono servizi per gli stranieri, come:

  • Uffici governativi:
    Comune, Questura, tribunali, etc.;
  • Servizi sanitari:
    per appuntamenti e visite mediche negli ospedali 
  • Servizi sociali:
    per appuntamenti con professionisti come assistenti sociali e avvocati;
  • Servizi di accoglienza:
    nell’assistenza nel primo periodo in Italia;
  • Nelle scuole

In Italia, la mediazione è un servizio che si è sviluppato di più negli ultimi anni, soprattutto nelle città. Se abiti in una città o in un paese piccolo, la mediazione per la lingua di tua scelta potrebbe non essere disponibile.

In questa pagina, trovi maggiori informazioni sul lavoro dei mediatori, le regole che devono rispettare, e il servizio di mediazione nelle scuole. 

Il mediatore, o la mediatrice, è una persona che conosce bene la lingua e la cultura italiana e quelle di un altro paese. Sono persone che vengono chiamate per aiutare persone di culture e lingue diverse a comunicare meglio.

I mediatori possono essere sia persone straniere che italiane.
Il mediatore di origine straniera, è di solito una persona che vive in Italia da molto tempo e che ha una buona conoscenza della lingua italiana, sia scritta che parlata, e della propria lingua madre o un’altra lingua.
Il mediatore italiano, invece, è una persona che oltre all’italiano ha una buona conoscenza di una lingua e cultura straniera parlata da una comunità straniera in Italia (ex. arabo, cinese, bengali, etc).

Di solito, i mediatori devono avere almeno un Diploma di scuola superiore o un titolo di studio dello stesso livello che hanno preso in un altro paese e che è stato riconosciuto in Italia. Molti mediatori seguono anche dei corsi di formazione per essere riconosciuti dai Comuni e poter lavorare come mediatori. 

Ci sono delle regole che i mediatori devono rispettare nel loro lavoro. Queste regole sono:

1. Comunicare in modo chiaro
Il mediatore non è la persona che può dare consigli o risolvere una situazione perché è chiamato solo per riferire quello che le 2 parti dicono. Il mediatore può solo tradurre quello che è stato detto e lo deve fare in maniera chiara. Il mediatore non deve riferire cose che non sono state dette o tradurre cambiando il significato di quello che una persona dice. 

2. Rimanere Neutrale
Il mediatore deve sempre rimanere calmo anche nelle situazioni difficili.
Mantenere la neutralità vuol dire anche che, in nessuna situazione, il mediatore può prendere le parti di una delle due persone. Questo vuol dire anche che il mediatore non può esprimere le sue opinioni.

3. Mantenere il segreto professionale
Durante e dopo un servizio, il mediatore deve mantenere il segreto professionale. Tutte le informazioni e tutti i documenti sono confidenziali e questo vuol dire che il mediatore non può in nessun caso riferire ad altre persone quello che viene detto durante un incontro in cui da servizio. 

Il mediatore ti aiuta a capire meglio quello che sta succedendo e a spiegare all’altra persona i tuoi bisogni, ma non può darti consigli personali o decidere cosa fare al tuo posto.
Proprio per queste regole, il mediatore non deve rimanere in contatto con le persone che aiuta, dopo aver svolto il suo lavoro. Per questo, non può dare i suoi contatti privati, come numero di telefono e indirizzo, ma solo quelli dell’ufficio o dell’organizzazione per cui lavora. 

Negli ultimi anni, il numero dei bambini di origine straniera nelle scuole italiane è aumentato sempre di più. Oggi, i bambini stranieri che hanno una cittadinanza non-italiana sono più di 8 milioni.
Per questo motivo, i Comuni e le scuole hanno pensato di usare la figura dei mediatori per aiutare gli studenti stranieri ad inserirsi meglio, quando c’è bisogno, e nella relazione tra la scuola e la famiglia.

I mediatori che lavorano nelle scuole non devono aver subito nessuna condanna giuridica che gli vieti di lavorare con bambini e minori.

Il mediatore nelle scuole è un supporto sia per i genitori che per la scuola. Questi sono alcuni dei suoi compiti:

Per i Genitori:

  • Capire meglio come è organizzato il sistema scolastico italiano;
  • Conoscere le regole da rispettare
    ex. iscrizioni, rispetto dell’obbligo scolastico fino ai 16 anni, etc.;
  • Aiuta le famiglie a mantenere una buona comunicazione con gli insegnanti;
  • Li aiuta a partecipare nella vita scolastica dei figli;
  • Insieme agli insegnanti, li aiuta nella fase di orientamento scolastico:
    ad esempio nella scelta di una nuova scuola o di un nuovo percorso, soprattutto nella scelta della scuola superiore dopo la 3 media

Per la Scuola:

  • Durante la prima accoglienza di uno studente straniero da poco in italia e della sua famiglia: per capire le differenze rispetto alla scuola del paese di origine, importanti differenze culturali, religiose, etc.;
  • Accoglienza dei minori stranieri non accompagnati;
  • Per facilitare la comunicazione con la famiglia;
  • Supporto durante gli incontri con la famiglia;
  • Per tradurre documenti, avvisi ed altri messaggi;
  • Per altri progetti interculturali organizzati dalla scuola, dal Comune e/o dalla Regione.

RICORDA: il mediatore non è un insegnante e non lavora per la scuola quindi è un aiuto, ma non puó sostituire il ruolo degli insegnanti. Il mediatore da solo non puó aiutarti con le difficoltà scolastiche.

Il servizio di mediazione viene di norma richiesto dalle scuole.
Sono, infatti, gli insegnanti che dopo aver fatto una valutazione della situazione dello studente richiedono la mediazione alle associazioni o altri enti che offrono il servizio di mediazione.

In casi particolari, possono essere anche i servizi sociali o i tribunali a richiedere la mediazione.

Se lo ritieni necessario, anche tu puoi rivolgerti agli insegnanti e chiedere se la scuola di tuo figlio può offrire e organizzare un servizio di mediazione nella tua lingua. La scuola si occuperà di comunicarti il giorno e l’ora della mediazione. Se tuo figlio è minorenne, la scuola potrebbe anche chiederti di firmare un consenso per il servizio di mediazione.

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