L’incontro, intitolato “Esistono opportunità di lavoro per le donne migranti?“, tenutosi al Consolato peruviano di Firenze,  ha visto la partecipazione di associazioni fiorentine attive sul territorio quali ItaliaHello ETS, Nosotras Onlus e Cat Cooperativa Sociale, insieme al Comune di Firenze, gestisce lo Sportello Immigrazione di Firenze.  All’evento hanno partecipato circa trenta donne peruviane, che hanno condiviso le proprie testimonianze dirette. Si è discusso degli ostacoli più comuni, come barriere linguistiche, difficoltà burocratiche legate ai documenti di soggiorno e il mancato riconoscimento delle qualifiche professionali, ma anche delle potenzialità inespresse e delle strategie per affrontare tutte queste sfide.

L’associazione Nosotras Onlus, attiva da anni nel territorio fiorentino, ha evidenziato l’importanza di riconoscere e valorizzare le soft skills, competenze trasversali fondamentali per il successo professionale e personale. A seguire, CAT Cooperativa Sociale ha proposto una riflessione sul fenomeno del lavoro in nero, sottolineando la necessità di strumenti e servizi di rete che possano supportare le persone in situazioni di irregolarità lavorativa sul territorio.

ItaliaHello ha poi presentato il progetto JobClinic, sviluppato in collaborazione con il Joel Nafuma Refugee Center e sostenuto da Only The Brave Foundation. JobClinic, attivo nella città di Firenze anche attraverso incontri individuali, offre un’analisi del proprio profilo professionale, assistenza nella redazione di un curriculum efficace, nella preparazione ai colloqui di lavoro e nella scoperta delle proprie competenze

In questa occasione Monica D’Angelo, responsabile del progetto, ha evidenziato il ruolo fondamentale del lavoro come strumento di indipendenza, sottolineando l’importanza di pianificare il percorso migratorio con una visione di più lungo periodo e con una formazione professionale mirata.

Durante l’evento alcune partecipanti hanno condiviso esperienze e aspettative personali. Molte di loro, pur avendo esperienze professionali significative in Perù, faticano a realizzarsi nel mercato italiano; altre desiderano migliorare la propria posizione lavorativa o iniziare un percorso da poco avviato in Italia. Questi racconti hanno alimentato riflessioni utili per orientarsi in un sistema lavorativo complesso ma spesso poco conosciuto, valorizzando l’importanza di una rete di supporto.

L’evento ha quindi messo in luce il valore del lavoro non solo come una fonte di stabilità economica, ma anche come un potente strumento di realizzazione personale e sociale. In questo contesto, JobClinic emerge sia come un servizio di supporto sia come parte integrante di una rete di solidarietà e collaborazione sul territorio. Questa rete coinvolge associazioni, cooperative e istituzioni che, insieme, aiutano persone migranti a superare le difficoltà iniziali e a orientarsi in maniera informata e indipendente nel mercato del lavoro.