Parlaci di te. Chi sei e cosa fai nella vita? 

Sono Naomi Martin. Classe ‘95 e studentessa universitaria.

Sono la più piccola di tre fratelli. Siamo tutti nati in Perù e poi, insieme alla nostra famiglia, ci siamo trasferiti in Italia. Ero ancora una bambina.

Oggi sto frequentando il corso universitario in Relazioni internazionali e studi europei, sono volontaria di Amnesty International Giovani e faccio parte della Consulta giovanile del comune di Bagno a Ripoli, piccolo comune nei pressi di Firenze.

Il mio più grande impegno è rivolto ad Asiri, giovane associazione peruviana nata a Firenze dalla volontà di tanti giovani e di cui oggi sono la Presidente.

Ci racconti la storia di ASIRI?

ASIRI è stata creata da tanti giovani volontari peruviani che, insieme, hanno ragionato su cosa questa associazione potesse essere e su quali servizi offrire.

Un mio amico un giorno mi ha chiamata e mi ha parlato di questo progetto e così, mentre ero in vacanza, ho iniziato a pensare alle mie esperienze passate e a cosa potessi fare.

I miei pensieri sono andati subito alla Naomi bambina, appena arrivata in Italia. Avevo sette anni e ricordo di essere stata l’unica bambina “straniera” a scuola. Mi sentivo persa e tanto sola. Vedevo attorno a me caratteristiche così diverse dalle mie e non sapevo più dov’ero e chi fossi.

Mi ricordo anche di aver raccontato ai miei genitori che qui in Italia il venerdì non c’era scuola così da poter restare a casa. Questa piccola bugia era diventata il mio posto sicuro. Poi crescendo ho avuto modo di trovare nuovi amici, di creare la mia rete e di sentirmi meno “diversa”.

Da questa mia storia e dalle diverse esperienze di tanti altri giovani peruviani qui a Firenze nasce ASIRI. Quello che vogliamo è che nessun altro bambino e nessun altro adulto si possa sentire solo o spaesato.

Chi sono quindi i giovani di ASIRI?

Sono giovani peruviani nati in Perù e cresciuti in Italia, ma anche giovani italiani con genitori di origine peruviana. Siamo la prima associazione totalmente giovanile qui a Firenze, che nasce per dare informazioni e corsi su diverse tematiche con lo scopo di offrire una formazione a chi ci segue.

Tutti noi abbiamo percorsi diversi. C’è chi come me ha vissuto difficoltà di inclusione nelle scuole,  chi da più grande  ha fatto fatica a sentirsi integrato al lavoro e nella società. Chi invece ha vissuto un passato complesso in Perù e ha visto nell’Italia il suo riscatto.

Ognuno di noi può quindi portare il suo contributo secondo le sue esperienze e le sue competenze. Il nostro obiettivo è creare un ponte tra la comunità peruviana in Italia e le istituzioni italiane, coinvolgendo anche la rappresentanza diplomatica peruviana in Italia.

Quali sono le attività che portate avanti e quelle che vi piacerebbe realizzare in futuro?

Una delle attività principali che stiamo realizzando è un’attività di doposcuola e aiuto compiti pensata per i bambini appena arrivati o che hanno difficoltà a scuola.

Il nostro accompagnamento è sia in italiano che in spagnolo, a seconda della situazione.

Tra le iniziative che portiamo avanti ci sono anche eventi e gruppi di lettura per aiutare i più piccoli ad avere una rete di contatti e di punti di riferimento.

Abbiamo anche creato uno sportello informativo in cui ciascuno di noi, in base alle sue competenze e ai propri studi, offre un servizio. In ASIRI ci sono giovani con conoscenze del passaggio tra gli studi universitari in Perù e quelli in Italia; volontari con competenze legali o di supporto psicologico. Diamo informazioni anche sul mondo della sanità perché tanta gente che soggiorna in maniera irregolare in Italia non sa che ha comunque diritto a delle cure.

Dopo aver scoperto la piattaforma ItaliaHello con tutti i contenuti in spagnolo, abbiamo deciso di utilizzarla diffondendo le informazioni e i contenuti direttamente a chi ci chiede aiuto ed è stata per noi un grande supporto.

Tra le altre cose, ci impegniamo in un grosso lavoro di sensibilizzazione dedicato alle donne peruviane, offrendo loro informazioni sul contratto di lavoro, sui loro diritti e lavorando sul tema dell’empowerment femminile.

Al momento lavoriamo solo localmente, qui a Firenze, ma stiamo pian piano inserendo altra gente. Ci arrivano tante richieste anche da Roma o da altre città italiane in cui la comunità peruviana è numerosa. Per questo stiamo pensando pian piano di muoverci online e creare spazi di informazione che possano raccogliere più persone.