Comunicazione

La lingua italiana è lo strumento principale per comunicare con le persone. Ci sono, però, anche altri strumenti che hanno un ruolo importante nella comunicazione. Ecco alcune informazioni che potranno aiutarti a capire il miglior modo per comunicare con gli altri.

Nei tuoi primi mesi in Italia potrà essere difficile capire e farti capire dalle persone se non conosci la lingua italiana. La lingua, infatti, è lo strumento principale per la comunicazione. Ma ci sono anche altri strumenti che possono aiutarti a  comunicare più facilmente  con le persone. Ecco un elenco di consigli e idee che possono aiutarti a capire meglio come comunicare con le persone in Italia.

La lingua italiana è lo strumento principale per la comunicazione in Italia. Se non  la conosci oppure vuoi migliorare la tua conoscenza di questa lingua ci sono molte cose che puoi fare. Puoi

  • Fare un corso. Ci sono molti corsi di lingua italiana per stranieri, sia gratuiti che a pagamento, dove imparerai grazie all’aiuto di un insegnante. Ci sono anche molti corsi online che ti danno la possibilità di studiare sul tuo computer o sul tuo cellulare.
  • Ascoltare ed esercitarsi a parlare il più possibile. Oltre al corso, anche ascoltare ed esercitarti a parlare ogni volta che puoi ti aiuterà a imparare la lingua italiana più in fretta. Ricorda di non avere paura di chiedere cosa significa una parola che non conosci oppure di ripetere se non capisci una frase.

Le persone in Italia hanno regole specifiche riguardo a quando una persona deve utilizzare un linguaggio informale o formale.

In situazioni informali e con persone giovani gli italiani usano “tu”. Invece, quando parlano con persone più anziane, in contesti formali o al lavoro usano “Lei”.  Per usare correttamente il “Lei” serve utilizzare sempre la terza persona singolare del verbo. Ad esempio, se con un amico utilizzo il “tu” e chiedo “Come stai?”, con una persona anziana utilizzo il “Lei” e chiedo “Come sta?”.

Anche quando si scrivono email o messaggi a persone più anziane o sul lavoro usiamo il “Lei”. 

Le persone non comunicano solo parlando, ma anche con espressioni del viso, gesti e movimenti. Questi fanno parte della “comunicazione non verbale”, cioè che non prevede l’utilizzo di parole.

La comunicazione non verbale è molto importante in Italia. Gli italiani, infatti, sono conosciuti per utilizzare molti gesti e movimenti mentre parlano. Ecco quali sono quelli principali:

  • Il contatto visivo. Guardare negli occhi la persona con cui parli è fondamentale. È un segno di rispetto e fa capire all’altra persona che sei attento alle sue parole. Al contrario, se non guardi negli occhi la persona con cui parli, questa potrebbe pensare che non sei interessato a quello che sta dicendo. Anche se nella tua cultura il contatto visivo non è così importante, cerca sempre di guardare le persone negli occhi quando parli con qualcuno in Italia. 
  • Le espressioni facciali. In Italia le persone usano molto le espressioni della faccia per comunicare i loro pensieri e le loro sensazioni. Di solito, durante una conversazione amichevole, vedrai le persone con un’espressione rilassata e sorridente. Mentre, durante un litigio, vedrai le persone con un’espressione molto severa ed arrabbiata. Cerca di mantenere un’espressione attenta e rilassata quando parli con le persone. Questo farà sentire a suo agio la persona con cui stai parlando.   
  • Postura. La postura indica la posizione della tua schiena e del tuo corpo. Quando parli con qualcuno, mantieni la schiena dritta e le spalle aperte. In questo modo trasmetterai sicurezza e apertura verso la persone con cui stai parlando.
  • Spazio personale. In Italia le persone mantengono una distanza di almeno un braccio dalla persona con cui stanno parlando, soprattutto se non la conoscono. Questo perché è importante che le persone abbiano il loro spazio personale mentre parlano e si muovono. Cerca di rispettare sempre lo spazio personale delle persona, altrimenti rischi di sembrare aggressivo o troppo amichevole. 
  • La gesticolazione. Le persone in Italia gesticolano molto, cioè muovono molto le mani mentre parlano. Molti movimenti hanno un significato preciso. Ecco un video che ti aiuterà a capire di cosa si tratta.

Gli “argomenti delicati” sono cose di cui gli italiani non parlano apertamente, soprattutto con persone che non conoscono bene. Ecco alcuni argomenti delicati: 

  • I soldi. Stipendio e conto in banca sono argomenti privati di cui generalmente non si parla con tutti. Chiedere ad una persona “Quanto guadagni?” oppure “Quanti soldi hai in banca?” viene considerato maleducato. È meglio quindi non parlare di soldi con una persona al di fuori della tua famiglia o della tua cerchia di amici.
  • Aspetto. Le persone in Italia sono molto sensibili riguardo al loro aspetto ed alla loro immagine. Se dici a qualcuno “Non hai un bell’aspetto” o “Mi sembri ingrassato” probabilmente lo offenderai, soprattutto se non lo conosci bene. Cerca di non parlare dell’aspetto delle persone, a meno che non siano tuoi amici o parenti. 
  • Questioni intime oppure sconvenienti. Ci sono argomenti, come ad esempio il sesso o la droga, di cui è bene non parlare in luoghi pubblici e nelle conversazioni con semplici conoscenti. Cerca, quindi, di evitare frasi o battute che potrebbero offendere la sensibilità o infrangere la privacy di qualcuno. Se ti trovi in difficoltà in una conversazione e non sai di quali argomenti parlare, puoi parlare di temi neutrali come il clima, lo sport oppure gli hobby di una persona.

I saluti sono molti importanti. Tutte le persone dicono “Ciao” oppure “Buongiorno” quando si incontrano oppure se ne vanno. Molte si stringono anche la mano, si scambiano due baci sulla guancia oppure si abbracciano (questo solo se sono molto amici oppure parenti).
Alcune persone si aspetteranno che tu stringa loro la mano quando vi incontrate. Se ti senti a disagio oppure la tua cultura non prevede il contatto fisico tra uomo e donna al di fuori della famiglia, puoi spiegarlo educatamente alla persona davanti a te. Oppure puoi unire le mani ed inclinare gentilmente la testa. Così ricambierai il saluto in maniera gentile e stabilirai comunque un contatto con l’altra persona.

Accordi e contratti sono forme di comunicazione importanti. Gli accordi sono generalmente orali e frequenti. Ad esempio, se un amico ti chiede di andare a cena fuori e tu gli dici di sì, hai preso un accordo. L’altra persona si aspetta quindi che tu ti presenti all’appuntamento. Se per qualche motivo non puoi presentarti all’appuntamento, devi farlo sapere al tuo amico. 

I contratti invece sono accordi scritti. Quando apri un conto in banca, compri un’ auto o prendi in affitto una casa, devi firmare un contratto. Nel contratto trovi scritti tutti i dettagli del rapporto tra te e la banca oppure te ed il tuo proprietario di casa. Ricorda che un contratto ha valore legale. Questo significa che se non rispetti i termini del contratto possono esserci conseguenze legali.

Devi leggere bene i contratti prima di firmarli e se c’è qualcosa che non capisci, chiedi che ti venga spiegata. Se sei molto incerto su ciò che c’è scritto nel contratto, puoi chiedere l’aiuto di un avvocato oppure di un traduttore (che però dovrai pagare). È molto importante capire bene il contenuto di un contratto e le sue implicazioni prima di firmare.

Accade a volte che due persone non siano d’accordo su un tema. È normale avere opinioni diverse ed è giusto mostrare il proprio punto di vista in una conversazione. Se ti capita di essere in disaccordo con la persona con cui stai parlando, puoi spiegare in maniera tranquilla ed educata il perché del tuo disaccordo. 

Se le persone in disaccordo si agitano o diventano aggressive, la conversazione può trasformarsi in un litigio. Se vieni coinvolto in un litigio, cerca di mantenere la calma e di spiegare le tue motivazioni. Se la persona con cui stai parlando alza la voce, spiegagli che non ce n’è bisogno e cerca di riportare la conversazione ad un livello accettabile. Se la persona è molto arrabbiata e aggressiva, cerca di non rispondere alle sue provocazioni e di chiudere la conversazione.

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